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La felicità è descritta come “stato d’animo di chi è sereno, non turbato da preoccupazioni o dolori, e gode di questo suo stato”.
Ogni individuo ha l’aspirazione e il bisogno di essere felice.
In ambito sportivo la felicità ha diverse implicazioni.
Varie ricerche dimostrano che esistono due livelli di felicità: la felicità edonica e la felicità eudaimonica.
La felicità edonica è la felicità esteriore, che deriva dal piacere di aver raggiunto un obiettivo, per aver ottenuto un successo, per un momento piacevole vissuto o per il solo fatto di possedere un oggetto.
Il piacere percepito deriva dalla soddisfazione di una necessità o dalla realizzazione di un desiderio.
Tale felicità può essere molto intensa e positiva ma con una persistenza temporale breve, come quella di un atleta che vince una gara, che batte un record o fa ad esempio la sua miglior prestazione: man mano che il tempo passa tale felicità lentamente svanisce e si sente il bisogno di un nuovo stimolo.
La felicità eudaimonica è quella felicità più interiore, che sboccia quando si mettono in atto dei comportamenti che vanno nella direzione del proprio potenziale, del rispetto della propria natura, capace di far affrontare e superare grandi sforzi, sconfitte, errori e difficoltà.
In questa dimensione il vero senso di appagamento e realizzazione non sta nel risultato ma nel processo, spingendo l’atleta ad impegnarsi esprimendo il vero sé. Il raggiungimento di questo tipo di felicità dipende dall’individuo, dalla sua volontà e in minor misura dall’ambiente esterno.
Entrambe queste forme di felicità, seppur diverse, sono comunque importanti per la motivazione sia per ricercare momenti piacevoli, sia per affrontare le difficoltà, nonostante la società e la cultura di oggi preferisca la felicità edonica più immediata, più legata al successo.
La felicità e la cura dell’atleta è il cuore pulsante di un processo di miglioramento della performance e non può esserne disgiunta, dove ogni allenatore può avere un ruolo attivo e contribuire al miglioramento della felicità dell’atleta attraverso linee guida e programmi specifici.